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Museo Don Giovanni Minzoni

Immagine di don Minzoni.

Museo don Giovanni Minzoni

Il Museo dedicato al Martire si trova in Argenta (Fe), in via Antonio Gramsci n. 70/a, di fianco all’omonima Casa accoglienza parrocchiale per anziani e alla vicina chiesa di San Giacomo Maggiore.

Venne inaugurato il 23 agosto 2013 in occasione del 90° del martirio. Il taglio del nastro fu effettuato collegialmente da: Mons. Lorenzo Ghizzoni Arcivescovo di Ravenna e Cervia, don Alvaro Marabini, parroco a quel tempo e fautore del Museo, Antonio Fiorentini, sindaco di Argenta Marcella Zappaterra, presidente della provincia Ferrara e da Franco Marini, senatore della repubblica.

Il percorso di visita si sviluppa in un luminoso salone. Pannelli fotografici illustrano la storia dell’Arciprete di Argenta, nelle sue tre fasi di vita: l’Educatore, l’Eroe, il Martire. Nelle stanzette attigue la raccolta delle pubblicazioni sul martire e la sintesi fotografica del film “Delitto di Regime – Il caso don Minzoni”, prodotto dalla Rai nel 1963, regia di Leandro Castellani e l’interpretazione di Raul Grassilli.

Don Giovanni Minzoni, fedele al Vangelo, Educatore amato dai giovani e per questi laureatosi in Scienze sociali, Eroe di guerra, che aiutava la povera gente e i perseguitati dal regime fascista, di cui Egli stesso rimase vittima il 23 agosto del 1923, nel complice silenzio delle gerarchie ecclesiastiche che mal vedevano l’impegno sociale del sacerdote. Il governo fascista e il Vaticano stavano infatti in quel tempo trattando la delicata definizione dei Patti Lateranensi, cioè il Concordato che avrebbe tutelato per il futuro la Chiesa romana di tutti i suoi beni nazionali e la tutela di tutti i preti. Per tutto ciò il delitto fu volutamente messo nell’oblio e solo nel 1946 fu celebrato dalla Repubblica Italiana il terzo processo con la condanna dei mandanti e degli esecutori. Poi tutti resi liberi per sopraggiunta amnistia nazionale.

Fra i reperti presenti nel Museo vanno segnalati, oltre a scritti e lettere del Martire, stralci del suoi Diari, l’elmetto con l’effige del 255° regg.to Brigata Veneto di cui don Minzoni fu tenente cappellano e le 11 medaglie concesse tra le quali quella d’argento al valore militare e a due croci di guerra. Oltre a giornali e foto dell’epoca sono pure esposti molti oggetti sacri e personali appartenuti al Martire.

Una parete ricorda gli scout e il messaggio di S.S.Giovanni Paolo II. L’8 luglio 1923 don Minzoni fondò due reparti di Esploratori Cattolici, subito attivi di ben settanta ragazzi, mentre la locale Opera Balilla ne riuscì a iscriverne uno solo. Fu l’ultimo atto d’amore verso i giovani che sempre erano stati in cima ai suoi pensieri e alle sue preoccupazioni, ma anche la sfida più provocatoria ai fascisti intransigenti nel vantato diritto al monopolio di tutta la gioventù”. Lo scontro con i dirigenti fascisti fu duro e non solo verbale: la sera del 23 agosto, a un mese dal censimento degli scout, don Giovanni Minzoni fu assassinato perché non volle cedere alle ripetute imposizioni di sciogliere i suoi esploratori.

Nel percorso viene ricordata la visita del Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi, invitato dal Comitato esecutivo delle celebrazioni e venuto ad Argenta il 13 ottobre 1963, per l’inaugurazione del monumento bronzeo dedicato al Martire durante le manifestazioni del Cinquantenario dell’assassinio. Il monumento, offerto dalla sottoscrizione di 110 comuni, fu opera del noto scultore-ceramista Angelo Biancini. Per la ricorrenza fu chiesto a tutti i comuni italiani di dedicare una via al Martire ravennate. Il Presidente inaugurò pure il locale Liceo dedicato al Martire e conferì ad Argenta la Medaglia d’oro al V.C.

Col parere favorevole delle nipoti Pina e Anna Minzoni, il 2 ottobre 1983 le spoglie del Martire vennero traslate da Ravenna ad Argenta, prima con gli onori militari in piazza Garibaldi, quindi tumulate in Duomo. Presenziò il Presidente della Repubblica Francesco Cossiga.

Importante è pure la presenza museale di Sua Santità Giovanni Paolo II che, accompagnato dal  Presidente della Repubblica Francesco Cossiga, il 23 novembre 1990 volle venire ad Argenta a pregare sulla tomba del Martire. In un momento di riposo in sacrestia, Sua Santità chiese all’Arcivescovo di Ravenna e Cervia mons. Ersilio Tonini “Ma perché non avete mai iniziato per don Minzoni la pratica per la sua beatificazione?”. Già, chissà perché……

Per prenotazione visite contattare:

Via Antonio Gramsci, 70, 44011 Argenta FE