Vai al contenuto

Cronologia di Don Minzoni

1885, 29 Giugno

Nasce a Ravenna da Pietro Minzoni e Giuseppina Gulmanelli. I genitori gestiscono un albergo in centro città. 

1896, Giugno

Entra in seminario a Ravenna. Per la sua attitudine con i giovani coadiuva il rettore, il Canonico Pio Bignardi.

1909, 18 Settembre

E’ consacrato sacerdote dall’Arcivescovo di Ravenna e Cervia mons. Pasquale Morganti.

1909, 19 Settembre

Celebra la sua Prima Messa nella chiesa di S. Domenico a Ravenna, parrocchia della sua famiglia.

1910, 8 Febbraio

Viene nominato cappellano ad Argenta. A quei tempi la parrocchia S. Nicolò, retta dall’anziano don Gioacchino Bezzi, era estremamente povera e pressoché priva di prebende. Argenta era teatro di gravi agitazioni e conflitti operai.

1911, 31 Dicembre

Inaugura il Ricreatorio maschile, comune alle due parrocchie di Argenta, dove ha lavorato anche manualmente.

1914, Settembre

Si laurea a pieni voti, dopo tre anni di corsi, Dottore in scienze sociali alla Scuola sociale di Bergamo.

1916, 29 Gennaio

Viene eletto Arciprete di Argenta, votato dal consiglio dei capifamiglia della parrocchia. Antico privilegio argentano.

1917, 18 Febbraio

E’ nominato tenente cappellano del 255° Fanteria, il Reggimento dispari della Brigata Veneto.

1917, 6 Marzo

E’ al fronte a Volpago del Montello (Tv), dove è di stanza il 255° Reggimento fanteria, Brigata Veneto.

1917, 18 Marzo

Celebra la prima Messa al Campo, in una radura nel bosco e su una cassa di munizioni, a Volpago del Montello.

1917, 10 Giugno

Riceve il “battesimo del fuoco” sul Monte Zebio (mt. 1.819 sull’Altipiano di Asiago). Caposaldo austriaco mai vinto.

1918, 15 Giugno

Battaglie del Solstizio. Gli austriaci erano riusciti a passare in più punti il Piave. Il momento era grave, per salvare alcuni nostri soldati si fa promotore e partecipa ad una azione di guerra nei pressi di Salettuol di Maserada (Tv). L’avanzata nemica fu bloccata. Per questa sua azione valorosa otterrà la Medaglia d’Argento al Valore Militare.

1919, 5 Febbraio

E’ inviato a Venezia per consegnare a Gabriele D’Annunzio la medaglia commemorativa del 255° Reggimento.

1919, 18 Febbraio

Torna dalla guerra, ad Argenta, con 1 medaglia d‘Argento al Valore Militare, 2 Croci al Merito e la Croce di Cavaliere d’Italia. (Complessivamente, con quelle che riceverà successivamente, 11 sono le medaglie conferite a Don Minzoni).

1919, 24 Giugno

L’Arcivescovo Mons. Pasquale Morganti gli conferisce il possesso della parrocchia San Nicolò in Argenta.

1920

Potenzia tutta l’organizzazione parrocchiale con la formazione dei quadri dell’Azione cattolica. Fonda il circolo maschile “Giosuè Borsi” e quello femminile “Sacro Cuore”. Riattiva il doposcuola anche per adulti, da nuovo impulso alla biblioteca circolante e all’Opera Pia Liverani, sorta per l’educazione delle ragazze. Qui organizza un laboratorio di maglieria facendo in modo che le macchine fossero in comproprietà con le operaie. Amplia il teatro parrocchiale con l’unico cinematografo della zona. Rinnova la Filodrammatica, la vuole mista cioè formata da maschi e femmine, novità per quei tempi. Presiede l’Opera Pia Manica, un grande ricovero per vecchi. Non trascura l’attività sociale. Si interessa direttamente dell’Unione Professionale Cattolica, grazie alla quale affitta una vasta tenuta agricola, la Bina, nei pressi di Bando d’Argenta, quindi fonda la cooperativa “Ex combattenti”, costituita per dare occupazione e lavoro ai reduci e alla quale affida il compito di gestire la tenuta. Cooperativa poi fagocitata dai fascisti dopo la sua morte.

1921, 7 Ottobre

Il Santuario della Madonna della Celletta, chiuso dal 1909 per disposizione del sindaco socialista Gaetano Zardi, è riaperta al culto dei fedeli per merito di Don Minzoni. Gli argentani partecipano “come una fiumana di gente”.

1923, 22 Aprile

Organizza il Convegno di plaga (area) al Santuario della Celletta dove, presenti 500 giovani romagnoli e ferraresi, è applaudito relatore. Nell’occasione invita i giovani a stringersi con rinnovati propositi di purezza e di azione alla bandiera di Cristo e denuncia i fascisti per l’uccisione di Natale Gaiba, socialista e sindacalista argentano. Durante il Convegno da notizia della costituzione di due reparti di Giovani esploratori, uno per ogni Parrocchia di Argenta.

1923, Maggio

Rinuncia all’offerta fascista di divenire Cappellano della Milizia con i gradi di Centurione.

1923, 8 Luglio

Attiva due reparti di Esploratori cattolici: l’ “Argenta 1 - San Giorgio” per la parrocchia San Nicolò, con a capo Vincenzo Bitti e Enrico Barbieri e con assistente ecclesiastico don Pietro Cellini; l’ “Argenta 2 - San Giacomo”, con istruttore Angelo Fabbri e assistente ecclesiastico don Adelmo Fusari. Nero e bianco i colori dei fazzoletti.

1923, 23 Agosto

Ore 22. Rientra in Ricreatorio dopo una breve passeggiata con Enrico Bondanelli, suo collaboratore. Nei pressi viene barbaramente bastonato da due sicari fascisti, venuti da Casumaro di Cento, nel ferrarese.( Alcuni storici affermano che dopo l’assassino i sicari ebbero in loco coperture, oltre che da alcuni compiacenti, anche da un religioso). Attorno alla mezzanotte, dopo appena 46 giorni dalla costituzione dei Giovani esploratori ad Argenta, il Martire, senza aver mai ripreso conoscenza, assistito spiritualmente da mons. Adelmo Fusari e dal giovane cappellano don Amedeo Bertoni, spirò.

1923, 24 Agosto

S. Messa di requiem in duomo. Le attività sono chiuse “per gravissimo lutto cittadino” e sono esposte le bandiere a lutto. Tutti gli argentani, che amavano il Martire, sfilano commossi davanti alla sua bara. Il tenente Costatino Borla, comandante della stazione dei Reali Carabinieri di Argenta, invia al Ministero degli Interni di Roma un telegramma segnalando l'assassinio dove si legge "Movente delitto politico".

1923, 25 Agosto

Al mattino si procede all'autopsia in ospedale, quindi la salma è ricomposta in chiesa e vegliata dagli scout, dai ragazzi, dalle Suore di CArità e dai parrocchiani.

1923, 26 Agosto

Ore 6,30. Messa solenne sul sagrato Duomo, la piazza è gremita di fedeli affranti. La salma viene portata a Ravenna, su di un camion soperto, scortata dagli Esploratori di Argenta, Ferrara e Ravenna e dai componenti i Circoli giovanili Giosuè Borsi e Sacro Cuore. A Ravenna onori militari da un plotone del 28° Fanteria con la musica reggimentale e da uno dei Carabinieri Reali. Messa funebre non in Duomo, come spetterebbe ad un sacerdote assassinato, ma nella Chiesa di San Domenico. Questa è la decisione assunta dall’Arcivescovo Antonio Lega che si fa rappresentare alla funzione dal suo segretario Ancora più cauta la chiesa ferrarese, il Vescovo mons. Rossi solo alcuni dopo giorni invia al vescovo di Ravenna un telegramma di commiato. La chiesa con queste scelte defilate, desidera rafforzare il clima di conciliazione fra il Governo di Mussolini e il mondo cattolico, evitando le ragioni politiche dell’assassinio. Dopo i “Patti Lateranensi” e fino a tutto il 1946 la chiesa ravennate e il mondo cattolico italiano evitano di celebrare la memoria del Martire.

1923, 30 Agosto

I Reali Carabinieri di Argenta arrestano otto persone imputate della morte di Don Giovanni Minzoni. Novembre Imperante il fascismo, il Procuratore generale del Tribunale di Ferrara assolve tutti gli otto imputati in istruttoria.

1924, 26 Agosto

I giornali “La Voce repubblicana” e “Il Popolo” accusano Italo Balbo di connivenza con gli assassini di Don Minzoni.

1947, 20 Giugno

Terzo processo: molti imputati sono deceduti. Tre sono giudicati colpevoli di omicidio preterintenzionale: Vittore Casoni e Giorgio Molinari quali esecutori, Augusto Maran quale mandante. Ma per amnistia vengono messi in libertà.

1973, 23 Agosto

La Rai presenta in televisione il film “Il caso Don Minzoni - Delitto di Regime”, diretto da Leandro Castellani. Si inaugurano ad Argenta e a Ravenna due mostre di pittura con opere che poi saranno vendute per beneficenza. Primo giorno di emissione del francobollo commemorativo su Don G. Minzoni, emesso dalle Poste italiane.

1973, 13 Ottobre

Il Presidente della Repubblica Giovanni Leone inaugura ad Argenta il monumento bronzeo al Martire, offerto da 110 comuni italiani e opera del noto scultore-ceramista prof. Angelo Biancini. Giovanni Leone inaugura il Liceo scientifico “Don G. Minzoni”, divenuto autonomo e conferisce al Gonfalone di Argenta la Medaglia d’oro al V.C.

1983, 2 Ottobre

Da Ravenna le Sue spoglie vengono portate con tutti gli onori militari in Duomo ad Argenta, presente il Presidente del Senato Francesco Cossiga. L’Arcivescovo di Ravenna mons. Ersilio Tonini benedice il sarcofago in marmo e la lapide sovrastante, opere della ditta Morseletto di Vicenza, su progetto del geom. Antonio Rossi di Argenta.

1990, 23 Settembre

Sua Santità Papa Giovanni Paolo II viene ad Argenta e prega sulla Sua tomba in Duomo. E’ presente il Presidente della Repubblica Francesco Cossiga. Il Papa benedice la “prima pietra” della Casa accoglienza anziani Don Minzoni.

1995, 25 Aprile

Il Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro è ad Argenta per rendere omaggio alle Sue spoglie.

2003, 27 Settembre

Posa di una targa commemorativa e S. Messa sul Monte Zebio, dove Don Minzoni ebbe il suo “battesimo del fuoco”.

2013, 23 Agosto

In occasione del 90° della morte viene inaugurato il Museo al Martire, voluto dal parroco don Alvaro Marabini. Presenziano il senatore Franco Marini e l’Arcivescovo di Ravenna - Cervia mons. Lorenzo Ghizzoni. Sono presenti i sindaci o delegati di Argenta, Ferrara e Ravenna e i presidenti delle province di Ferrara e Ravenna. La S. Messa è concelebrata in Duomo dal Vescovo di Cagliari mons. Arrigo Miglio. Sergio Caranti presenta il suo libro: “Lo scoutismo da Brownsea ad Argenta attraverso il martirio di Don Minzoni”.